mercoledì 4 luglio 2007

INTERVISTA A DIVINAFOLLIA


Amici cari, stasera sono in vena.... Vi trascrivo un'intervista fattami recentemente, voglio che mi conosciate un pochino meglio, desidero apparirvi con qualche dettaglio in più, spero vi faccia piacere...



INTERVISTA A SILVIA DENTI DA splinder.com


L'intervista di quest'oggi è a Silvia Denti, Divinafollia nella rete.
Iniziamo con le presentazioni: chi è Silvia Denti?..:

Risposta: SILVIA DENTI è prima di tutto una persona che non dimentica mai di esserlo, una madre, un'appassionata dell'arte in tutte le sue forme, una che lotta da anni per la libertà d'espressione e dei sentimenti, per il sostegno dei valori, quelli veri, che spesso la società così intrisa di meccanismi ci fa dimenticare.
Perché lo pseudonimo Divinafollia?
R: Divinafollia nasce dalle mie letture sulla mitologia greca, dalla passione per le divinità e dal profondo rispetto per la follia, che quando è sana, pura e immediata, porta soltanto a creazioni meravigliose, altrimenti dette divine. L'unione di folle e divino è per me il massimo dell'espressione poetica in quanto chi scrive, molto spesso, è come catturato da qualcosa di estremamente forte e incomprensibile a lui stesso. Difficilmente rivisito i miei lavori, ho modo di comprenderli meglio dopo averli sviscerati: in quel momento capisco il significato, perché modificarlo, renderlo diverso se nel momento della stesura sono nate dalla mia penna determinate parole? Qui sta la follia pura, qui la divinità espressiva.
Sei poetessa. Hai pubblicato diverse raccolte di poesia e sparso per la rete i tuoi componimenti. Qual è il tuo rapporto con la poesia? Cosa c'è dentro?
R: Mi hanno incollato l'etichetta di poetessa anni fa, quando credevo nei concorsi letterari . Allora credevo molto nelle giurie. E raggiungevo spesso i primi posti delle classifiche.
Poi , con il moltiplicarsi dei premi letterari, con la mia crescita, la maturità, ho imparato a selezionare, a vedere quei lati oscuri che in passato non mi erano chiari: certi premi vivono di ingiustizie.
Ho visto gente bravissima arrivare tra gli ultimi posti delle graduatorie. Da allora, se mai partecipo a qualche concorso, mi informo sulla validità delle giurie.
Spargere nella rete i miei lavori mi fa sentire utile. Ognuno ha il suo destino per dei disegni incomprensibili e misteriosi, io faccio quello che sento, sono molto istintiva e lanciare un mio messaggio in rete, vuol dire gridare le mie emozioni e condividerle con chi le vive in maniera simile o comunque le comprende. Se riesco a regalare un'emozione mi riempio di gioia, mi arricchisco dentro.
Il mio rapporto con la poesia è come tra me e un figlio, un fratello o un genitore. Qualcosa da vivere in quotidiano. Quando non posso scrivere per questione di tempo, di stanchezza, di impegni vari come accade nei frenetici ritmi della vita moderna, mi sento vuota.
Ho iniziato a scrivere da bambina e ogni quaderno era numerato e stretto a quello seguente,
come un legame che si trasmette da carne a carne. Quei quaderni li chiamavo non diario, non appunti di poesia ma "I miei sfoghi più cari".
Ci sono tue poesie nelle quali desidereresti entrare?
R : Io sono sempre dentro alle mie poesie, anche quando non sono autobiografiche.
E' cosa abbastanza rara che io non inserisca traccia di me in quello che scrivo. E' come se diventassi parte della parola che intreccia la trama. Succede che io mi faccia portavoce accadimenti che non mi riguardano, ricordo una poesia nata dopo un racconto di una donna stuprata. Mi è uscita dall'inchiostro di getto, ma mentre scrivevo ho sofferto moltissimo, come se quella cosa orrenda e indicibile fosse accaduta a me.
La tua opinione riguardo l'atteggiamento della poesia da parte dell'editoria attuale.
R: Bella domanda. Tralasciando l'editoria conosciuta, immensa, dietro la quale ci sono giri d'affari pazzeschi, mi sento di dire che nell'editoria minore c'è tanto marciume, purtroppo è una realtà a cui dobbiamo sottostare. Anche per tale motivo io lotto da una ventina d'anni durante i quali ho potuto capire i meccanismi, le dinamiche. Da una quindicina di primavere, però, mi sono legata a una piccola editrice che mi ha affidato delle collane, una delle poche che non è per gli autori, ma con gli autori. La carta, la stamperia, il lavoro di correzione, ecc, hanno dei costi, ma con la tiratura ridotta si possono abbattere.
Ovviamente non è possibile illudersi che un'editrice minore divulghi capillarmente i libri, ma se dietro ci sono degli appassionati e soprattutto critici che scrivono, come nel mio caso, nasce un rapporto autore-editore di stima e collaborazione . Via i contratti con le postille che obbligano all'acquisto di un determinato numero di copie con spese assurde, ok alla creazione di un dialogo costruttivo tra chi scrive e chi pubblica.
A volte mi sento un poco troppo determinata, ma scelgo, non accetto il marasma di scribacchini che mi intasa la posta elettronica e anche quella di casa, passo molte ore sui lavori per trovarci l'originalità espressiva. E se un domani qualcuno di questi bravi autori a cui dico " sì, il tuo lavoro deve essere pubblicato"raggiungerà Einaudi o Mondadori , io potrò soltanto esserne felice.
Pensi che oggi la poesia stia attraversando un periodo di crisi, oppure tutto il contrario?
R: No, gli italiani sono poeti per definizione, ma molto spesso c'è chi si ritiene un nuovo Leopardi e non sa scrivere in grammatica corretta. Ma soprattutto non dona emozione. Dico questo perché ,non di rado, ho corretto la sintassi a gente che, comunque aveva delle belle idee. Credo che ci vorrebbe maggiore umiltà. E la trovo in coloro che stanno abbastanza nell'ombra, in quelli che non si espongono. I poeti più in gamba li ho scovati dai nascondigli più impensabili, tra le loro paure d'essere addirittura letti. E , credimi, sono tutti un pochino folli, sani e folli, d'una lucidità , umiltà e generosità che lasciano senza parole.
Tuoi autori preferiti (di poesia, ma anche, se vuoi, di narrativa e altro)?
R: Senza ombra di dubbio Tito Lucrezio Caro, Rimbaud, Voltaire, Buckosky, Garcia Lorca, Platone, Tasso, …..ma le mie letture sono infinite, attingo energia anche da Osho, Nietzsche, Kafka e molti altri. Un contemporaneo che adoro e che scrive testi da mettere in musica è Panella.
Il quale , con il grande Lucio Battisti, fece un enorme pezzo di letteratura musicale nella storia. Un altro poeta, a mio avviso, è Franco Battiato.
Scrivi una poesia. :-)
R: "….Il mio pensiero è grande e i tacchi a spillo oggi mi stringono le caviglie…non posso aspettare l'alba per dire al mondo che bisogna far presto…."
E' un pensiero inquieto, come lo sono io, oggi, mentre rispondo alle tue domande.
A chi pensi, quando scrivi le tue poesie?
R: Dipende…. da quello che sto esprimendo sul foglio……. Però molto spesso abbandono il pensiero unico, spazio in immagini colorate e mi lascio andare…mi piace pensare d'essere una pianista che chiude gli occhi e suona liberamente.
Se il mondo dovesse essere di un solo colore, questo colore quale vorresti che fosse? ( non per forza il tuo colore preferito; io per esempio preferisco, fra tutti i colori, il cremisi, ma un mondo tutto rosso, con alberi, cielo, palazzi e animali di questo colore mi farebbe un po' impressione)
R: Azzurro. Non ho dubbi. Parlo spesso dell'azzurro e non mi farebbero paura le cose azzurre, i muri, le porte, le finestre. Nel mio vagare per il mondo mi è capitato di vedere costruzioni azzurre. Mi sono sempre fermata in contemplazione. La notte per me non è nera, ma azzurra. Il giorno è azzurro, il sonno, il sesso, l'amore.
Ho una figlia sola, l'ho chiamata Irene ovvero Pace, ma se ne avessi una seconda la chiamerei Azzurra.
Da dove nasce la tua ispirazione?
R: Dal vissuto, da quello che mi fa venire quel qualcosa dentro che sento scoppiare.
Basta una parola, un movimento veloce e io scrivo.
Non so se sono nata per questo, ma credo di sì. Senza presunzione. Anni fa un professore di liceo che aveva letto qualche mio libro, volle conoscermi perché adorava la poesia, ci teneva a sapere chi gli aveva regalato certe emozioni. Sentenziò che le persone come me dovrebbero essere sovvenzionate dai comuni di appartenenza con dei fondi a disposizione per consentire loro di esprimersi a tempo pieno.
Io dico che magari non sarà Silvia Denti a beneficiare di questo , ma un giorno, chissà, forse il poeta potrà davvero fare il poeta!
SILVIA DENTI
Silvia, mi ha fatto piacere intervistarti, ti ringrazio per aver accettato, gran bella intervista.
un saluto e a presto
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postato da: mMushroom

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...perchè sei così grande? Bella!!!!

Giorgio

m.g ha detto...

Sei davvero...Divina ;-)
Maria Grazia

Anonimo ha detto...

ciao Silvia,
ho aggiunto il tuo blog nella mia lista dei link.
Marco Mazzanti